Convegno del 21 febbraio 2025 – FAI con il patrocinio di AIDA Italia: sintesi

CONVEGNO PROFESSIONISTI FAI

“LASCITI E POLIZZE
ALLA RICERCA DEL BENEFICIARIO PERDUTO”

Venerdì 21 febbraio 2025
Villa Necchi Campiglio – via Mozart 12, Milano

In data 21 febbraio 2025, si è tenuto a Milano, presso Villa Necchi Campiglio, il Convegno dal titolo “Lasciti e polizze. Alla ricerca del beneficiario perduto”, organizzato dal FAI con il patrocinio, tra l’altro, di AIDA Italia.
Dopo i saluti di benvenuto della Dott.ssa Ilaria Lenzi, responsabile dell’Ufficio “Lasciti e Polizze” del FAI, e dopo la presentazione dei Dottori Fabrizio Tedesco e Angelo Taffurelli di BPER Banca Cesare Ponti S.p.A., incentrata sul largo impiego delle polizze vita, anche in una prospettiva di pianificazione successoria, si sono dispiegati gli interventi della sessione antimeridiana del Convengo, presieduti dal Prof. Carlo Rimini.
La prima relazione, svolta dal Prof. Aldo Dolmetta, dal titolo “La compagnia assicurativa quale tramite fiduciario (dallo stipulante al beneficiario)”, si è soffermata sulla ricostruzione analitica della normativa di riferimento in tema di assicurazione sulla vita a favore di un terzo (art. 1920 cod. civ.) e, in particolare, sulla sicura riconducibilità di codesta fattispecie contrattuale al più ampio genus del contratto a favore di terzi (artt. 1411 ss. cod. civ.). Il Prof. Dolmetta ha messo in luce l’acquisto iure proprio del beneficiario di assicurazione sul-la vita, il cui diritto non è già autonomo, ma derivato dal contratto di assicurazione sottostante.
La Prof.ssa Landini, nella relazione dal titolo “«Polizze vita (caso morte)»: produzione e distribuzione”, ha poi fermato l’attenzione sulle polizze linked, avuto peculiare riguardo alla loro discussa natura giuridica, collocata al confine tra previdenza, risparmio e investimento, sui chiarimenti impartiti dall’IVASS circa la necessaria presenza, all’interno di tali po-lizze, del rischio demografico, nonché sull’àmbito di applicazione dell’art. 1923 cod. civ.
La relazione del Prof. D’Adda, dal titolo “La natura ambivalente delle polizze vita: tra atto inter vivos e successione del de cuius”, ha invece ricostruito la natura giuridica della designazio-ne del beneficiario di assicurazione sulla vita, inquadrandola nella categoria degli atti inter vivos, quand’anche essa sia racchiusa in un testamento, a ragione dell’immediato acquisto, da parte del beneficiario, di un diritto proprio ai vantaggi dell’assicurazione (art. 1920, terzo comma, cod. civ.).
Il Prof. Paoloefisio Corrias, nella relazione dal titolo “Designazioni del beneficiario e poteri dello stipulante”, ha fornito l’occasione per una riflessione sulle interferenze, non ancóra sopite, tra il diritto delle assicurazioni e il diritto successorio e su molteplici questioni connesse alla designazione del beneficiario di assicurazione sulla vita, ponendo l’accento, in particolare, sulla sorte del beneficio assicurativo nelle ipotesi di assenza di designazione e di premorienza del beneficiario al contraente. Con riguardo a quest’ultima ipotesi, escluso che si verta in una situazione in cui il contratto di assicurazione non possa ricevere attuazione, si è affermato che, di regola, l’indennizzo assicurativo debba essere corrisposto agli eredi del beneficiario premorto, e non del contraente, giusta l’applicazione dell’art. 1412, secondo comma, cod. civ., in conformità alla sentenza n. 11421 del 30 aprile 2021 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
La relazione del Dott. Matteo Boselli, intitolata “Designazione generica degli “eredi”: questioni interpretative”, ha ricostruito la posizione assunta dalla giurisprudenza, nel corso degli anni, intorno alla designazione generica degli “eredi” del contraente-assicurato, privilegiando l’isolata interpretazione fornita dalla sentenza n. 19210 del 29 settembre 2015 della Suprema Corte di Cassazione. Secondo tale pronunzia, in applicazione dei criteri ermeneutici contrattuali, i beneficiari-eredi dovrebbero essere individuati in coloro che risultino essere effettivamente eredi al momento della morte dell’assicurato, per avere accettato la sua eredità, e non nei semplici chiamati all’eredità; inoltre, in caso di pluralità di beneficiari-eredi, l’indennizzo assicurativo dovrebbe essere ripartito, fra di loro, in proporzione alle rispettive quote ereditarie, non già in parti uguali.
La sessione postmeridiana del Convegno, presieduta dalla Prof.ssa Albina Candian, si è aperta con l’intervento del Prof. Raffaele Lenzi, dal titolo “Rapporti tra polizze e successione necessaria”, il quale – illustrata la natura, sovente liberale, delle polizze vita – ha esaminato i rimedî potenzialmente esperibili dai legittimarî, lesi o pretermessi nel testamento del contraente, rispetto ai premî pagati all’assicuratore, avuto peculiare riguardo all’azione di riduzione e alla luce dei più recenti arresti del Supremo Collegio.
Il Prof. Ugo Minneci, nella relazione dal titolo “Obblighi di buona fede e di protezione delle imprese assicurative: regola di condotta”, si è soffermato sull’applicabilità alle polizze vita delle norme racchiuse, fra l’altro, negli artt. 1175, 1176, 1366 e 1375 cod. civ. e sull’astratta possibilità di ricondurre proprio a tali norme il dovere delle imprese assicurative di attivarsi al fine di ricercare il beneficiario di assicurazione sulla vita, la cui effettiva individuazione risulta spesso difficoltosa, onde gli sia tempestivamente corrisposto il capitale assicurato.
L’intervento del Dott. Luigi Di Falco, intitolato “Imprese di assicurazione e riduzione del rischio di “dormienza” delle polizze vita”, ha sottolineato l’importanza sul piano operativo del portale telematico predisposto dall’ANIA nella ricerca dei beneficiarî “perduti”, che costituisce un vero e proprio veicolo tra i richiedenti (il più delle volte, familiari o eredi dell’assicurato) e le compagni assicurative. Il Dott. Di Falco ha pure illustrato in una prospettiva comparatistica il modello francese, cui l’Italia potrebbe ispirarsi per una maggiore efficienza nella riduzione del rischio delle polizze “dormienti”.
La Dott.ssa Annamaria Damiani, nella relazione dal titolo “Polizze “dormienti” e tutela dei diritti dei beneficiari: l’attività dell’Ivass”, ha ricostruito le principali attività effettuate dall’IVASS per la tutela dei diritti del beneficiario di assicurazione sulla vita; attività che si esplicano anche attraverso l’emanazione di Regolamenti (come il Regolamento n. 41/2018).
La relazione della Dott.ssa Margherita Laura Cartechini, dal titolo “Verso un sistema ADR anche per le polizze. L’esperienza dell’arbitro bancario finanziario”, ha dapprima evidenziato gli ottimi risultati cui è pervenuto l’arbitro bancario finanziario nella soluzione delle controversie tra Banche e clienti; successivamente ha messo in luce i tratti essenziali del “nuo-vo” arbitro assicurativo, istituito dal D.M. n. 215/2024, al quale, non appena sarà operati-vo, saranno devolute alcune controversie in materia di assicurazione, entro limiti di valore diversificati, destinate a essere decise secondo equità.
Il Prof. Pierpaolo Marano, nell’intervento dal titolo “La protezione dell’assicurato nella crisi dell’impresa di assicurazione”, ha indagato la sorte del capitale assicurato nell’ipotesi di crisi dell’impresa assicurativa, da un lato, esaminando pregi e criticità del Fondo di garanzia delle polizze vita inserito dalla L. n. 213/2023 all’interno del Capo VI-bis del Codice delle assicurazioni private e, dall’altro lato, illustrando il contenuto della Direttiva UE IRRD 1/2025.
Le conclusioni del Convegno sono state affidate al Prof. Andrea Tina, il quale ha sottolineato l’importanza dell’interpretazione della volontà del contraente nella corretta individuazione del beneficiario di assicurazione sulla vita e l’utilità delle polizze vita, accanto a donazioni e testamenti, nella prospettiva in cui destinatario dell’indennizzo sia il FAI.